Giovani, carini e super occupati: sono gli chef di Flanders Kitchen Rebels, un’onda che dalle Fiandre si propaga in tutta Europa. Il 25 e 26 maggio quattro dei ventidue moschettieri che compongono l’affiatato gruppo, ovvero Thomas Locus, Tim Boury, Jan Tournier e Frederik Deceuninck, hanno fatto la loro comparsa all’EXPO di Milano e chi scrive ha avuto la fortuna di vedere all’opera gli ultimi due. Ma non solo: ché in cucina l’occhio vuole sì la sua parte, ma giudice supremo rimane il palato. E dunque dopo lo show cooking, largo alla prova in tavola. Che dire? La prima cosa che colpisce è la spigliatezza di questi ragazzi non ancora trentacinquenni. Si muovono perfettamente a loro agio tra i fornelli così come sotto i riflettori; parlano e cucinano, raccontano e dispongono un asparago qui e un filo d’erba cipollina là, rievocano esperienze d’infanzia (c’è un Proust in tutti noi, cuochi compresi) e impiattano con eleganza.
Nel temporary restaurant di Identità Expo Jan Tournier e Frederik Deceuninck hanno ripercorso le rispettive carriere, fino all’approdo al ristorante attuale: Tournier al Cuchara di Lommel, nella provincia fiamminga del Limburgo, al confine con l’Olanda, mentre Deceuninck lavora al Sel Gris di Duinbergen, località balneare del Mare del Nord ormai parte del comune di Knokke-Heist. Con Jan (che si è formato ad Anversa) la famiglia Tournier è arrivata alla quinta generazione di chef e lui scherza, ma forse neppure troppo, dicendo di essere il migliore. Frederik invece ricorda di aver salito da bambino tutti i 365 gradini della torre Belfort da cui si domina tutta Bruges, la “Venezia del nord”.
Hanno già raggiunto, da qualche anno, la prima stella Michelin ma è evidente che entrambi sono tutt’altro che paghi dei traguardi raggiunti e che continueranno quindi a sperimentare, creare e mescolare ingredienti, alla ricerca della fusione perfetta tra tradizione e innovazione. È significativo a questo proposito la risposta data da Frederik a chi gli chiedeva perché nella sua entrée unisse ingredienti così distanti tra loro come feta, vodka e fregola: “perché mi piacciono”. Quello che conta è sempre il risultato. Una buona lezione contro i pasdaran duri e puri del chilometro zero. Quanta cultura (e storia) c’è in una risposta così semplice eppure così profonda! Secoli di incontri e scontri, di scambi e prestiti, proprio come in cucina.
Per scoprire la cucina dei Flanders Kitchen Rebels, ma anche quella dei loro colleghi over 35 (non è forse vero, del resto, che i quaranta sono i nuovi trenta…?!), non c’è niente di meglio che andare nelle Fiandre. Questi giovani chef ne sono in qualche modo ambasciatori e nei rispettivi ristoranti danno ciascuno il meglio di sé. Andando in città come Anversa e Bruges, ma anche in centri più piccoli, si avrà modo di constatare che anche ai Fiamminghi piace stare a tavola per mangiare (prodotti genuini dell’entroterra o del mare) e bere bene (ovviamente birra!). Avendo però cura di nutrire anche occhi e spirito con le ricchezze artistiche e storiche che sono il vanto della regione.
Saul Stucchi
Per la foto degli chef: (c) Brambilla-Serrani Photographers
Identità Expo, 26 maggio 2015
Menu:
- Tartare di manzo alla fiamminga, insalata di avocado, cetriolo e fregola servita con una mousse di limone e vodka (Frederik Deceuninck)
- Guance di vitello con crema di patate, spinacini ed erba cipollina ripassata (Jan Tournier)
- Asparagi verdi con crema di piselli (Jan Tournier)
- Dolci Fiandre: macaron di frutti rossi (Frederik Deceuninck)
Frederik Deceuninck
Restaurant Sel Gris
Duinbergen (Knokke-Heist)
Fiandre, Belgio
www.restaurantselgris.be
Jan Tournier
Restaurant Cuchara
Lommel
Fiandre, Belgio
www.cuchara.be
VISITFLANDERS – Ente del Turismo delle Fiandre
Tel. 02.97381753
www.turismofiandre.it
BRUSSELS AIRLINES
Tel. 899.800903
www.brusselsairlines.com
